BLACKHORSE LANE – THE LONDON JEANS

blackhorselane-clockAprile 2016 ha visto nascere la Blackhorse Lane a Walthamstow, North London, la prima azienda inglese a produrre jeans dopo oltre 40 anni. Il brand ha preso vita in un periodo in cui la ricerca estrema di sostenibilità ed etica nell’industria dell’abbigliamento si contrappone all’abitudine della società economica moderna di trasferire le fabbriche in paesi in via di sviluppo, favorendo produzioni ad ampio volume e a bassi costi che hanno condotto al deperimento sociale e incrementato le problematiche ambientali di cui ormai tutti parlano. Questo tipo di sviluppo industriale ha motivato la Blackhorse Lane a sfidare le abitudini moderne volte al guadagno breve con gratificazione immediata. Il loro manifesto é chiaro: «Think Global, Act Local», per citare uno dei valori più importanti in cui credono. Ed é proprio questo che i fondatori, Toby Clark e Han Ates hanno deciso di fare quando hanno concepito l’iniziativa nel 2015. «Troppi capi d’abbigliamento sono prodotti a migliaia di chilometri di distanza e i retailer vendono direttamente tramite magazzini internazionali spedendo le merci in tutto il mondo. Questa logica di commercializzazione ha causato il distacco e l’allontanamento del cliente da chi produce gli abiti che indossa» spiega Toby Clark parlando di come é nata la Blackhorse Lane.BlackhorseLane4Entrambi sensibili ai valori di sostenibilità, comunità e alta qualità, hanno deciso di cominciare con un atelier che unisce la produzione di autentici jeans artigianali con l’istituzione di una moderna tecnologia rivolta alla vita comunitaria: «il nostro Atelier» – spiega Toby – «é come una ‘macchina di collegamento’. Unisce i produttori ai consumatori ed unisce la natura all’industria. Noi crediamo che questi valori siano elementi fondamentali che sono stati persi nella società moderna». Entrambi sono ‘veterani’ del commercio fashion e tessile, Toby precedentemente era designer menswear presso Margaret Howell, e Han, negli ultimi vent’anni, ha prodotto abiti ‘tailor made’ a Londra.L’atelier ha preso vita in una fabbrica del 1920 finemente ristrutturata, in Blackhorse Lane a Walthamstow , lo stesso spazio in cui Ates ha gestito il suo business come sarto. Sfruttando le competenze del territorio, insieme ad un collettivo di designer tessili locali, uno specialista di ‘indigo’, un artigiano del cuoio e ad alcuni modellisti e macchinisti, hanno iniziato la lavorazione jeans con il timbro di approvazione ‘Made in London’.«Attualmente abbiamo 12 dipendenti, 1 stagista e 4 membri indipendenti che gestiscono anche la propria attività insieme a quella del nostro Atelier».BlackhorseLane2La capacità attuale della fabbrica permette al team di Blackhorse Lane di produrre circa 30-50 paia di jeans al giorno, 180 – 250 pezzi in una settimana. «Questi numeri aumenteranno insieme alla crescita dell’azienda cosi da poter assumere più dipendenti locali ». La certificazione ‘Made in London’, cosi come il risorgere della richiesta da parte del consumatore di prodotti durevoli e di alta qualità, sono le fondamenta su cui si basa la Blackhorse Lane. Il brand é consapevole che il consumismo creato dalla possibilità di avere abiti a basso costo poco sostenibili continua a pervadere l’economia mondiale. Ma Clark e Ates sono fiduciosi che l’opinione pubblica stia cambiando. Quando si tratta di prodotto, il marchio non segue le normali regole del mondo fashion che si basa su una produzione «stagionale», ma preferisce investire in materiali e outfit selezionati per durare molto più a lungo cosi da non entrare nel circolo del consumismo usa e getta della società del nuovo millenio.Anche il modello di business é più sostenibile, etico e trasparente. Dopo aver investito nella formazione di una forza lavoro locale, ora altamente qualificata, l’atelier offre a tutti i dipendenti un vero e proprio salario, senza contratti a ‘zero ore’ (comunemente implementati in tutta l’industria tessile) e i fondatori hanno introdotto un sistema di partecipazione azionaria che consente a tutti i dipendenti di beneficiare direttamente di una società redditizia. Clark ha commentato: «Abbiamo creato questa ‘factory’ in quanto riteniamo che la maggior parte delle aziende di abbigliamento tendano a creare un’organizzazione piramidale capitalistica che non rende giustizia alle capacità dei lavoratori che si trovano in basso alla struttura in quanto sono loro stessi a donare valore al prodotto che viene successivamente messo in vendita».BlackhorseLane1Rimanendo fedele alla propria comunità locale di Londra, tutti i jeans Blackhorse sono etichettati con un codice postale della città, ognuno dei quali rappresenta un modello che corrisponde alla rispettiva area socio-demografica . Per esempio, il modello N16 T40 (£ 165), l’extra-slim della linea, combacia perfettamente con la moda del quartiere trendy di Stoke Newington, o il NW3 T52 (£ 165), ispirato al patrimonio stilistico degli anni 50, é l’ideale per gli intenditori di denim più esigenti della zona di Hampstead . Tutti i jeans sono disponibili in una gamma di tessuti che va dal premium selvedge degli Stati Uniti (Cone), al Giappone (X) e alla Turchia (Orta). Inoltre, ogni paio di jeans viene fornito con una garanzia completa di riparazione gratuita per tutta la vita.

 

www.blackhorselane.com